Preparatevi ad affrontare un viaggio!

Sono qui alla scrivania, cercando di trovare le parole giuste per presentare il libro di Alessandro Pucci - Il corno del camaleonte.
È un'impresa, perché sono 200 pagine di emozioni, di scoperta e avventura.

È un romanzo scientifico, rivela il mondo della ricerca e le sue utilità meno scontate.
Ad esempio, vi siete mai chiesti perché è così importante la ricerca di nuove specie viventi?
Ecco un piccolo spoiler: se in un'area si trovasse una nuova pianta, un fungo, un animale mai visti prima, "quasi" automaticamente quell'area diventerebbe "area di interesse" e quindi si innescherebbero particolari procedure di tutela, che comprenderebbero il divieto al disboscamento, ad esempio.
E poi, come ve lo immaginate un ricercatore erpetologo?
Altro spoiler, dimenticate il camice bianco e pensate più a Crocodile Dundee... sono persone davvero pazze.

È un romanzo che ti tocca qualsiasi cosa, cuore, mente, spirito.
Si scopre un'Africa nascosta, con usanze, credenze, scenari tutti nuovi.
È un Mal d'Africa un po' doloroso, si sente il grido di una terra e di tutti i suoi bisogni profondi.
Questa cosa ti fa anche un po' incaxxare e poi ti affascina, per poi di nuovo ritrovarti incaxxato/a, in un loop continuo (oh, ma ci sta! Bisogna conoscere per poter agire, anche se fa male)

Leggendo ci si ritrova un po' nei panni del protagonista, che prova tutto questo in prima persona e cresce passo dopo passo.

Ma forse, la cosa che mi si è cucita ancora più addosso è il messaggio nascosto, ma sempre presente in tutti i capitoli: il bisogno di rallentare, per comprendere, per assaporare, per vivere.

Bisogna trovare il coraggio di vivere meno "Hakuna kesho", cioè quel modo come se non ci fosse futuro, e sentirsi più "Sisi ni kesho", ovvero "Il futuro siamo noi".

Terry 💚

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